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Festività alle porte: in azione contro lo spreco alimentare

Credits: Anna Shvets at Pexels
Sapevi che in Europa più del 50% dello spreco alimentare (47 milioni di tonnellate) è legato ai nostri consumi domestici?
Cenoni alle porte, le Raccomandazioni per la prevenzione dello spreco alimentare, frutto del lavoro della Piattaforma UE sulla perdita e lo spreco di cibo, non potevano avere tempismo migliore.
L’azione anti-spreco fa parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030 e richiede il contributo di tutti gli attori della catena di distribuzione: dalla produzione e lavorazione fino alla vendita al dettaglio, alla ristorazione e, non da ultimo, a noi consumatori.
La Piattaforma europea, gruppo di lavoro che coinvolge istituzioni UE, esperti e principali parti interessate, rivolge raccomandazioni mirate per ognuna delle suddette fasi, seguendo il principio per cui l’obiettivo primario è la limitazione della sovrapproduzione ad ogni passaggio mentre, laddove non si riuscisse nel contenimento, la strategia dovrebbe concentrarsi sul recupero e il mantenimento del più alto valore delle risorse alimentari.
I consumatori europei sono consapevoli delle responsabilità individuali relative allo spreco di cibo, eppure le stime imputano alle abitudini di consumo la principale causa del problema.
Quali strategie adottare per essere parte della soluzione?
Il cibo è materia emotiva, legata a molti aspetti del comportamento: la sola consapevolezza del problema, limitata al piano della razionalità, non è sufficiente.
Occorre, si legge nelle Raccomandazioni, intervenire sulle abitudini con metodi che incentivino il cambiamento, con suggerimenti concreti e con indicazioni che evidenzino i benefici del risparmio di cibo, tenendo conto delle motivazioni più immediate del consumatore, tra cui il risparmio economico e, sempre più sentite, le preoccupazioni legate alla salvaguardia dell’ambiente.
Qualche consiglio direttamente applicabile:
- Utilizzare stoviglie e posate della giusta dimensione aiuta a non caricare all’eccesso le porzioni;
- Fare la spesa da sazi induce a non farsi spingere ad acquisti eccessivi su impulso della fame del momento;
- Utilizzare di più il freezer e conservare i prodotti alle giuste temperature (in frigorifero tra 1 e 5 °C, in freezer a -18 °C) è fondamentale per un mantenimento più efficace degli alimenti;
- Ricordare la differenza tra «da consumarsi entro» e «preferibilmente entro»: nel secondo caso, la data informa semplicemente in merito alla qualità ottimale dell’alimento e si può valutare se consumarlo comunque.
- Fondamentale è anche incentivare e ottimizzare le donazioni alimentari: il migliore utilizzo di quanto avanzato, ai fini della conservazione del più alto valore d’uso del cibo, è la redistribuzione per il consumo umano. Se si pensa che in Europa nel 2018 sono state stimate 110 milioni di persone a rischio povertà o esclusione sociale e 36 milioni di persone hanno potuto permettersi un pasto qualitativamente adeguato solamente una volta ogni due giorni, a fronte del fatto che 88 milioni di tonnellate di cibo venivano sprecate nello stesso tempo, quest’ultimo punto diventa imperativo.
Le associazioni dei consumatori, si legge nelle Raccomandazioni, hanno un ruolo importante da giocare nell’azione di contrasto allo spreco alimentare: a loro il compito di diffondere corrette informazioni e supportare cambiamenti comportamentali attraverso raccomandazioni e consigli pratici per ridurre lo spreco di cibo nelle nostre case.