ONU: accordo storico contro l’inquinamento della plastica

 ONU: accordo storico contro l’inquinamento della plastica

Catherine Sheila at Pexels

Il 2 marzo è stata una giornata di importanza storica: a Nairobi, in Kenya, l’UNEA-5, l’Assemblea dell’ONU per l’ambiente ha istituito un comitato intergovernativo di negoziazione (INC) che, a partire da quest’anno, si occuperà della stesura di un trattato vincolante da far firmare a tutti i paesi ONU entro il 2024. Oggetto del trattato sarà la riduzione della quantità della plastica e il controllo del ciclo della sua vita, nel processo di produzione, progettazione e smaltimento.

In questo modo l’ONU si impegna ad andar oltre il solo riciclo della plastica, che non basta per risolvere i danni all’ambiente che provoca. Il riciclo interessa solo una minima parte della plastica, mentre il resto viene raccolto in discarica, incenerito o disperso nell’ambiente e, soprattutto, nei mari. Nell’Adriatico, secondo i dati dell’Ispra, l’86% dei rifiuti è platica e il 77% è sup, single use plastic, ovvero plastica usa e getta.

In Italia, a metà gennaio, sono entrate in vigore nuove regole che hanno portato alla limitazione e alla messa al bando di determinati prodotti in plastica, quali ad esempio piatti, posate e cannucce. La direttiva europea 904, che ha portato all’adozione di queste regole, prevede che sul mercato debbano trovarsi delle alternative sostenibili ai prodotti in plastica monouso vietati. Per molti di questi, tra cui i contenitori di cibi e bevande, è prevista una riduzione dei consumi e, ad esempio per le bottiglie in PET, è prevista una produzione con il 25-30% di plastica riciclata tra il 2025 e il 2030.

Sono ancora poche, nel resto del mondo, le iniziative riguardanti la produzione di rifiuti in plastica e il loro smaltimento. Le campagne per la raccolta differenziata hanno infatti successo solo in pochi paesi del mondo e il riciclo della sola plastica è, come scritto nel rapporto OCSE del 2018, “un’attività economicamente marginale”, dal momento che corrisponde solamente al 14-18% del totale prodotto a livello globale.

Considerando questo contesto, gli impegni presi dall’ONU a Nairobi sono importanti perché dimostrano la volontà comune nell’affrontare il problema della plastica in tutte le sue fasi e in tutti i paesi del mondo.

Redazione