Maglia nera al Veneto per emissioni di PM10

 Maglia nera al Veneto per emissioni di PM10

L’Italia deve far fronte a tre procedure d’infrazione, da parte della Commissione europea, a causa dell’inquinamento atmosferico: solo la prima di queste costerà tra 1,5 e 2,3 miliardi di euro.

Sulla base degli allarmanti dati concernenti il superamento continuativo dei limiti di PM10 negli anni che vanno dal 2008 al 2017, la Corte di Giustizia Europea, a breve, definirà l’ammontare della sanzione comminata all’Italia lo scorso novembre; la multa potrebbe comportare il taglio di futuri fondi europei destinati all’Italia e alle singole Regioni inadempienti, il quale sarà probabilmente aggravato, nei prossimi mesi, da ulteriori sanzioni, all’esito delle procedure di infrazione attualmente in corso per altri due inquinanti, PM2,5 e NO2.

L’adozione di misure antismog già da questo settembre ’21 potrebbe essere l’unico modo per evitare il superamento dei limiti giornalieri di polveri sottili durante l’autunno e l’inverno prossimi; la riduzione costante e progressiva degli inquinanti dovrà portare al loro dimezzamento (-55%) entro il prossimo decennio, in accordo con il Piano d’azione europeo “Verso l’inquinamento zero”.

Legambiente, nel suo dossier “Mal’aria – I costi dell’immobilismo”, analizza le misure strutturali e straordinarie dichiarate, promesse e attuate dal Governo e dalle Regioni per far fronte al problema dell’inquinamento atmosferico.

Nella gara a chi fa di meno, insieme al Governo nazionale, trionfa la Regione Lombardia: entrambi possono vantare un misero 15% di azioni completate; segue la Regione Piemonte, con solo il 25% delle promesse mantenute. Il Veneto e l’Emilia Romagna hanno espletato meno del 40% dei compiti.

Tra le promesse attese per l’autunno, le limitazioni alla circolazione nelle città dei vecchi diesel euro4: al momento, solo l’Emilia-Romagna sembra confermare lo stop; lo Stato invece ha promesso di decretare limiti di velocità più bassi sulle autostrade quando c’è inquinamento, come avviene in tutti gli altri Paesi confinanti, ma ancora non è stato scritto nessun provvedimento ad hoc.

Abbiamo promesso, per evitare la multa, anche lo stop al carbone, al gasolio nel riscaldamento, la sospensione dei liquami in agricoltura, limiti alla circolazione dei camion inquinanti e la fine dei sussidi ai diesel: tutti impegni disattesi.

Già solo a inizio settembre ben 11 città hanno sforato la soglia di 35 giorni con PM10 giornaliero superiore ai 50 microgrammi al metro cubo: al primo posto Venezia e Verona con 41 giorni di sforamenti, poi Vicenza con 40, Avellino e Brescia con 39, Cremona e Treviso con 38, Alessandria, Frosinone e Napoli con 37, Modena con 36. Il numero di città rischia di aumentare considerevolmente visto che Padova e Rovigo sfiorano il limite, registrando 35 giorni di sforamento al 6 settembre 2021, mentre la città di Torino ne registra 34. Vicine alla soglia critica anche Asti (con 33 giorni di sforamenti), Lodi e Reggio Emilia (32), Bergamo e Caserta (31) e Parma (30). Città che inevitabilmente supereranno i limiti nel corso dell’autunno e dell’inverno prossimi.

Secondo quanto emerge dall’ultimo sondaggio IPSOS – Legambiente, solo il 27,5% degli intervistati sa che l’Italia è stata condannata in sede UE per eccessivo inquinamento, e una grande maggioranza (il 77%), pensa che la sanzione sia stata meritata. I giovani sono più severi: l’85,8% della popolazione intervistata con età compresa tra i 18 e 30 anni è convinto che la condanna sia stata meritata perché “si sarebbe potuto fare di più”.

Per quanto riguarda la sensibilizzazione dei consumatori in tema di abitudini e consumi più sostenibili, Federconsumatori partecipa al progetto Re-Consumer, che si concretizza in momenti di condivisione e riflessione su riuso e riciclo. I prossimi incontri di discussione sul tema si terranno via Zoom nelle seguenti date:


23 SETTEMBRE ORE 15:00
24 SETTEMBRE ORE 10:00
29 SETTEMBRE ORE 15:00
30 SETTEMBRE ORE 10:00


Chi volesse prendere parte ai nostri gruppi di discussione potrà inviare un’email a federconsveneto@federconsveneto.it, indicando il giorno preferito e un indirizzo email al quale invieremo il link per partecipare, oltre ad una dichiarazione di consenso informato per la partecipazione all’indagine.

Redazione