Energia: rincari, provvedimenti e consigli per scegliere l’offerta migliore

 Energia: rincari, provvedimenti e consigli per scegliere l’offerta migliore

Non accenna a fermarsi il rialzo del costo dell’energia nel nostro paese: dopo il forte incremento di luglio, le famiglie e le imprese dovranno fronteggiare ulteriori rincari.
Per quanto riguarda l’energia è importante capire come è strutturata la bolletta e quanto ci costa. In seguito sono riportati dati ricavati dal mercato di maggior tutela, quindi non confrontabili con le migliaia di contratti del libero mercato energetico, ma comunque utili per capire se il contratto in nostro possesso è in linea e conveniente.
Dal 1° gennaio 2022, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica è di 46,03 centesimi di euro per kWh, tasse incluse, così suddiviso:
Spesa per la materia

  • 35,49 centesimi di euro (il 77,1% del costo della bolletta) per i costi di approvvigionamento dell’energia, +73% rispetto al quarto trimestre 2021
  • 1,71 centesimi di euro (3,7% del totale della bolletta) per la commercializzazione al dettaglio, invariato rispetto al quarto trimestre 2021
  • 3,84 centesimi di euro (8,4% del totale della bolletta) per i servizi di distribuzione, misura, trasporto, perequazione della trasmissione e distribuzione, qualità, -4% rispetto il quarto trimestre 2021

Spesa per oneri di sistema

  • 0 €, azzerata come già avvenuto nel quarto trimestre 2021
    Imposte
  • 4,99 centesimi di euro (10,8% della bolletta) per imposte comprensive di IVA e accise

Per quanto riguarda il gas, dal 1° gennaio 2022, il prezzo di riferimento è di 137,32 centesimi di euro per m3 così suddiviso:
Spesa per la materia

  • 91,36 centesimi di euro (pari al 66,54% della bolletta) per approvvigionamento ed attività connesse, +71,3% rispetto al quarto trimestre 2021
  • 5,28 centesimi di euro (pari al 3,84% della bolletta) per la vendita al dettaglio, invariata rispetto al quarto trimestre 2021


Spesa per il trasporto e la gestione del contatore

15,48 centesimi di euro (pari al 11,27% della bolletta) per i servizi di distribuzione, misura, trasporto, perequazione della distribuzione, qualità, +3,47% rispetto al quarto trimestre 2021


Spesa per oneri di sistema

1,34 centesimi di euro (0,98%), invariata rispetto al quarto trimestre 2021


Imposte

23,86 € centesimi di euro (17,37%) imposte comprensive di accise (11,13%) addizionale regionale (1,48%) e IVA (4,76%)

Con la legge di bilancio 2022 sono stati stanziati 3,8 miliardi di euro per il contenimento delle bollette delle famiglie e delle microimprese con riduzione degli oneri generali di sistema per l’elettricità e gas; di questi, 912 milioni sono stati impegnati per potenziare il bonus energia (da luglio attivabile automaticamente previa richiesta dell’ISEE) e la riduzione dell’IVA per il gas al 5%.

Gli interventi, secondo Federconsumatori, sono insufficienti: basti pensare all’azzeramento della differenza tariffaria tra seconde case e abitazioni primarie o alla rateizzazione delle bollette, che si può richiedere solamente alla scadenza del pagamento, fermo restando il saldo immediato di almeno il 50% dell’importo. Anche i bonus sono inadeguati: Federconsumatori ritiene debba essere rivisto il limite degli 8000 euro per l’accesso.

Federconsumatori mette in guardia i consumatori, che, per ovviare agli aumenti massicci delle bollette, si rivolgeranno al libero mercato alla ricerca di tariffe più contenute rispetto al mercato di maggior tutela. Tra le molte aziende che operano nel mercato energetico sicuramente si possono trovare offerte più vantaggiose rispetto a quelle imposte da ARERA, ma è necessario tenere presente almeno due fattori:

  • la maggior parte dei contratti a tariffa fissa è a tempo determinato (12-24 mesi); successivamente la tariffa viene aggiornata
  • se gli aumenti della materia prima sono massivi, l’azienda può comunque modificare gli accordi contrattuali unilateralmente e al consumatore non rimane che cercare un nuovo contratto


In sintesi, il libero mercato può risultare in alcuni casi più economico rispetto al mercato di maggior tutela, ma, come più volte evidenziato da Federconsumatori, il risparmio è effimero e richiede da parte del cliente un costante monitoraggio su eventuali aumenti, scadenze contrattuali e/o modifiche contrattuali; inoltre la maggior parte delle aziende che operano sul libero mercato sono inadatte a chi non è in grado di gestire autonomamente gli strumenti tecnologici, preferiti al posto degli uffici e degli sportelli a cui rivolgersi di persona. Spesso poi queste società sono disorganizzate, emettono bollette sbagliate e non rispondono alle richieste dei consumatori.
Per questi motivi chiediamo dall’introduzione del libero mercato che le aziende che distribuiscono energia siano regolamentate: ricordiamo infatti che solo nel nostro territorio si trovano più di 800 le aziende e non tutte hanno un comportamento corretto con il consumatore.

Ricordiamo che il mercato di maggior tutela continuerà ad esistere fino al gennaio del 2024 e la sua chiusura potrebbe venire ancora prorogata come in passato.
Consigliamo quindi per il momento di non spostarsi dal mercato di maggior tutela, evitando di sottoscrivere contratti telefonici, controllando sempre i dati delle bollette e rivolgendosi a noi per qualsiasi dubbio.

Redazione