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Dieselgate, Corte UE: il consumatore può chiedere giustizia al giudice del luogo in cui ha acquistato il veicolo

Credits: Liam Gant at Pexels
Importante presa di posizione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’ambito del cosiddetto “Dieselgate”, caso che ha per oggetto la commercializzazione di veicoli equipaggiati, da parte di Volkswagen, di un software che manipola i dati relativi alle emissioni dei gas di scarico: le vittime possono chiedere giustizia al giudice competente in base al luogo in cui è avvenuto l’acquisto del veicolo.
La Corte è intervenuta in risposta alla questione sollevata dal tribunale del Land di Klagenfurt, adito dall’associazione di consumatori austriaca VKI: il giudice austriaco, chiamato a decidere su una richiesta risarcitoria per la somma di 3.611.806 euro, metteva in discussione la propria competenza sul caso, dal momento che Volkswagen ha sede in Germania e l’equipaggiamento dei veicoli con il software incriminato era avvenuto in Germania.
Il diritto europeo prevede il principio generale della competenza dell’autorità giurisdizionale del domicilio del convenuto, che ammette eccezioni in casi rigorosamente determinati: nello specifico, in materia di illeciti civili dolosi o colposi, la responsabilità può essere valutata davanti all’autorità giurisdizionale del luogo in cui l’evento dannoso è avvenuto o può avvenire.
Su questi parametri si misurano le posizioni da una parte di Volkswagen, che si oppone alla competenza del giudice diverso da quello tedesco, e dall’altra dei danneggiati, che si sono sentiti legittimati a rivolgersi al giudice del luogo in cui il contratto d’acquisto, il pagamento e la consegna sono stati perfezionati.
La Corte europea osserva che il danno subito dall’acquirente finale si concretizza a tutti gli effetti al momento dell’acquisto del veicolo, quando il consumatore si trova in possesso di un bene difettoso e di valore inferiore a quello per cui ha pagato; in queste circostanze, nota ancora la Corte, il costruttore che procede a manipolazioni illecite sui veicoli commercializzati in altri Stati membri può ragionevolmente attendersi di essere citato dinanzi agli organi giurisdizionali di tali Stati.
Il giudice europeo sviluppa la propria linea interpretativa tenendo conto anche degli obiettivi di prossimità e di buona amministrazione della giustizia, in base ai quali il giudice dello Stato in cui è avvenuto l’acquisto ha maggiori possibilità di valutare le condizioni del mercato e, conseguentemente, di determinare l’importo del danno subito.
La Corte si esprime, in questo modo, a favore dei danneggiati dal Dieselgate e più in generale di tutti i consumatori che, potendo chiedere giustizia al giudice più vicino anche al di fuori delle vertenze contrattuali, godranno di una tutela giurisdizionale più completa perché più facilmente accessibile.