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Controlli agroalimentari: il punto del ministero

È stato pubblicato da parte del Ministero della Salute il Rapporto sui controlli agroalimentari nel nostro paese inerenti all’anno 2018.
I controlli hanno lo scopo di verificare la conformità dei prodotti alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica e a proteggere gli interessi dei consumatori e riguarda sia i prodotti italiani o di altra provenienza destinati ad essere commercializzati sul territorio nazionale, sia quelli destinati a mercati esteri.
Il controllo riguarda tutta la filiera agroalimentare, dalla produzione alla somministrazione passando attraverso la trasformazione, distribuzione, deposito, trasporto e commercio.
I campioni raccolti sono controllati da laboratori ufficiali quali laboratori di sanità pubblica (ASL, ASP E ATS) Agenzie regionali e provinciali per l’ambiente e istituti zooprofilattici.
Il rapporto è consultabile al seguente link
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2901_allegato.pdf
e in breve rivela che nel 2018 sono stati prelevati n. 50.481 campioni di prodotti alimentari, comprese le bevande, su cui sono state effettuate n. 129.504 analisi, con una media di circa 2,6 ricerche analitiche per campione, e che il numero più elevato di campionatura è relativo ai prodotti zootecnici con il 46% dei campioni, mentre i prodotti di origine vegetale sono stati il 18%.
Sui 129504 controlli analitici effettuati nel 2018 si sono riscontrate irregolarità, principalmente di origine microbiologica, nell’ 1,14% dei casi.
Le 78055 analisi microbiologiche hanno riguardato microorganismi e parassiti, il 91% dei controlli ha evidenziato presenza di batteri patogeni e le presenze più massicce riguardano i generi salmonella con il 26,92%, monocytogenes 19,32% e E. coli con il 7,14%. Valori inferiori si osservano per vibrioni patogeni.
Relativamente ai batteri indicatori di scarso igiene la maggior parte delle analisi ha riguardato: stafilococchi, carica batterica mesofila ed E. coli, batterio quest’ultimo la cui conta rappresenta un criterio di igiene di processo. Tra i batteri indicatori il genere Staphylococcus rappresenta l’11,42% delle ricerche totali sui batteri, mentre E. coli il 9,28% e la carica microbica il 2,41%.